Cambia seguendo la crescita del settore: da Distribuzione Italiana Freschi a Distribuzione Italiana Food. È il nuovo modello di business di DIF presentato in occasione dell’apertura del network al food & beverage. Di fatto, un’estensione logistica a tutto il comparto alimentare – secco, fresco, surgelato. Prodotti delicati con specifici requisiti normativi e un impegno attivo per i prodotti di alta strategicità per il nostro paese, lasciati fuori dal quadro normativo, per i quali bisogna esigere gli stessi standard di attenzione, rivedere i parametri che includono il mantenimento di temperature predefinite attualmente solo per determinate categorie. 

Trasporto e stoccaggio: tendenze e raccomandazioni per il settore vinicolo 
Compie grandi viaggi per arrivare in tutto il mondo perciò il trasporto e lo stoccaggio sono fondamentali per il vino di cui l’Italia è il maggior produttore: quasi un quinto del vino prodotto a livello globale viene dal nostro Paese, per l’esattezza il 18,5%. 
Gli operatori della filiera del vino hanno tutti la stessa esigenza: fornire un prodotto di qualità dal momento della vinificazione al momento dell’acquisto da parte del consumatore finale. Questa esigenza si scontra con l’assenza di regole specifiche nonostante studi accademici e venditori al dettaglio ne lamentino alterazione e perdita delle caratteristiche chimico-fisiche nell’arco della catena logistica. Non è una sorpresa. L’Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci – OITAF – è al lavoro da molto tempo sull’esigenza di temperatura e ambiente controllato per il vino al fine di preservarne le caratteristiche.   
Una strada è stata trovata. OITAF ha coinvolto DIF Network al tavolo tecnico composto dagli stakeholder in seguito al quale sono state diffuse le raccomandazioni per il trasporto e la conservazione di un protagonista del Made in Italy, aldilà di quanto previsto dalle normative “orizzontali”.

Le linee guida per il vino sono state raccolte in un Documento Scientifico che DIF Network sta cercando di tradurre in raccomandazioni pratiche:

  • temperatura compresa tra 8 e 20 gradi 
  • umidità ambientale compresa tra 55 e 70% 
  • non esposizione a luce solare diretta o luce artificiale con emissione rilevante nelle frequenze dell’UVA e del violetto, tra 375 e 440 nanometri 
  • assenza di vibrazioni continue, a qualsiasi frequenza.

In questo quadro frammentato, DIF Network implementando le raccomandazioni per favorire la stabilità del prodotto vino potrebbe svolgere un ruolo aggregativo fondamentale.